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Dal momento in cui ho terminato il mandato mi sono sempre riproposto dall’astenermi dal commentare gli avvenimenti della amministrazione di Anguillara.

Ma poiché questa è una vicenda che mi riguarda personalmente e che mi ha visto essere oggetto di “denuncia” da parte della attuale amministrazione con tanto di notizia sul sito del Comune dell’ invio degli atti in Procura e di trasmissione televisiva dedicata, colgo l’occasione per fare una breve riflessione.

Con ordinanza n. 83 del 22.06.2017 il Sindaco di Anguillara sig.ra Sabrina Anselmo ha revocato la precedente ordinanza n. 59 del 03.05.2017 con la quale si vietava l’uso potabile per le acque provenienti dall’acquedotto del Biadaro.

Presupposto della revoca – leggesi nella ordinanza – sono le analisi delle acque effettuate dalla soc. Labservice, laboratorio accreditato presso l’Ente Italiano di Accreditamento.

Qualche mese fa con molta enfasi mediatica e personale intervista televisiva, il Sindaco sig.ra Anselmo annunciava denuncia nei miei confronti, con conseguente  trasmissione degli atti in Procura, in riferimento a comportamenti da me tenuti allorquando – quale Sindaco – utilizzavo per la valutazione della potabilità delle acque e le conseguenti decisioni di emettere o meno ordinanze di non potabilità, le analisi ed i parametri di cui a laboratori privati tra i quali lo stesso laboratorio accreditato Labservice.

Ancora adesso sui social network vi sono consiglieri comunali che ricordano quella vicenda prendendosi meriti e vantandosi di avere “denunciato la precedente amministrazione” .

Mi astengo da qualsiasi ulteriore commento in quanto ogni Cittadino ha la capacità e la competenza per fare una serena valutazione personale.

Evidenzio – però – una circostanza: avendo avuto – praticamente – il Sindaco di allora e quello attuale lo stesso metro valutativo,  delle due l’una: o le analisi di laboratori privati possono essere elemento di valutazione per un Sindaco laddove debba decidere se emettere o revocare una Ordinanza di non potabilità, ed in questo caso mi permetto di dire che la sig.ra Anselmo  poteva riflettere e contare perlomeno fino a due prima di “denunciare la precedente amministrazione”, oppure i nostri speculari comportamenti integrano fattispecie penalmente rilevanti ed allora mi aspetto che in un afflato di correttezza il Sindaco Anselmo si autodenunci ed invii la Sua ordinanza di revoca in Procura.

Chi vivrà vedrà.

Francesco Pizzorno

Documentazione di riferimento: