Era la fine di gennaio 2021 quando il Consiglio comunale discusse una Mozione del centro sinistra che avrebbe impegnato il Comune a maggiore trasparenza in merito al servizio idrico.
Chi, come me, occupa i banchi dell’opposizione può seguire due strategie politiche: opporsi a tutto e criticare tutti, come é sempre stato fatto in passato da chi siedeva i banchi che oggi occupo io (anche da parte di chi oggi – per il gioco dell’alternanza – occupa le sedie della maggioranza) oppure portare il proprio contributo con proposte in Consiglio comunale.
Ho scelto, insieme – ad onore di verità – ai miei colleghi di opposizione, di fare proposte per aiutare il paese ad uscire dall’oblio, limitandomi alla critica laddove giusta e doverosa.
E di proposte, molte delle quali approvate, ne ho fatte. Ma nessuna di queste ha avuto, poi, il seguito che dovrebbe avere.
Come accaduto per la proposta di aprire ai tamponi in farmacia comunale (sembrava una cosa imminente, poi – però – tutto sepolto e non se ne é più saputo nulla), creare un hub vaccinale all’ex Consorzio (anche questa proposta, che a detta della Giunta sembrava persino tardiva – “ci siamo già attivati” fu la replica – sepolta non si sa dove), per ricordarne due di particolare importanza visto che eravamo in piena pandemia. Etc.
Poi é stata la volta di una Mozione che impegnava la Giunta a maggiore trasparenza e maggior impegno in merito alla fornitura di acqua potabile e a tutela dei diritti e della salute dei cittadini.
Nella stessa si chiedeva di mantenere aggiornate le informazioni sul sito web del Comune (sono ferme in taluni casi al 2015), fare una informazione capillare in caso i interruzione del servizio idrico e di indicare sulla fattura dell’acqua qual é l’acquedotto che fornisce l’abitazione.
Mozione passata all’unanimità con qualche piccola modifica.
Ma anche in questo caso – evidentemente – non si è dato seguito alle necessarie azioni per poter onorare l’impegno assunto.
L’interruzione del servizio idrico, che oggi ha costretto migliaia di cittadini e centinaia di attività commerciali senza acqua potabile per circa 10 ore, é l’esempio più lampante di quanto importanti fossero gli impegni che il Consiglio comunale avrebbe assegnato alla Giunta.
Quando neanche gli atti ufficiali riescono a dare una direzione, specie quando oggettivamente utile (in fin dei conti si chiede solo di fare una informazione più costante e capillare in merito al servizio idrico), beh é il caso che qualcuno si assuma la responsabilità di tale manchevolezza.
Enrico Stronati, Consigliere comunale di Sinistra in Comune