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Il colosso italiano per la distribuzione del gas sta realizzando i lavori per portare il gas metano nel quartiere di Ponton dell’Elce (e dintorni). Un’opera importantissima, attesa da anni e il cui iter – come purtroppo da prassi in Italia – ebbe inizio una decina di anni fa e se ne parla addirittura da 20.

Non mi soffermo sui vantaggi diretti che derivano dall’opera, piuttosto vorrei evidenziarne uno indiretto: il rifacimento del manto stradale.

Ebbene sì, la SPA Italgas sta rifacendo il tappetino di asfalto nelle strade dove ha realizzato gli scavi per passare la condotta.

Il tratto di Via della Mainella, compreso tra Via Anguillarese e Via Santo Stefano é stato già rifatto per poco più della metà della sua lunghezza.

Chi transita su quella strada saprà che in alcuni punti, in caso di pioggia, si creano vere e proprie piscine. Ciò é dovuto alla mancanza di cunette, che in alcuni tratti non esistono proprio e in altri sono invase da sedimenti, rifiuti e rovi.

Rifare il manto stradale e non manutenere il sistema di regimentazione delle acque rappresenta a mio avviso uno sperpero di denaro, sia privato – in quanto vanifica l’investimento di Italgas – che pubblico – perché la mancanza di regimentazione delle acque causerà nuove buche che dovranno essere “tappate” dagli operai comunali e, quindi, a spese della collettività.

Perché non si procede parallelamente ai lavori di rifacimento del manto stradale ad opera di Italgas con una attività di manutenzione delle cunette e degli scoli delle acque piovane per assicurare una maggior durante della sede stradale oltre a maggior decoro e sicurezza ma soprattutto per non vanificare l’opportunità offerta da Italgas di avere strade sistemare per qualche anno?

Enrico Stronati