Mobilità sostenibile, una lodevole iniziativa
Nel consiglio comunale del 30 marzo 2021 abbiamo appreso che il nostro Comune è destinatario di un finanziamento di 180 mila euro per la mobilità sostenibile erogato dal Ministero dell’Ambiente in base alla fascia demografica della città.
Con suddetta somma si procederà all’allestimento di 44 stalli mobili e all’acquisto di 27 mezzi elettrici (10 bici, 4 scooter, 5 mountain bike e 8 monopattini). Gli stalli verranno installati presso la Porta del Parco, in prossimità della Stazione, lungo Viale R. Belloni e a Vigna di Valle.
L’utilizzo dei suddetti mezzi sarà gestito tramite APP dedicata e gli introiti finiranno nelle casse comunali.
Un primo passo verso un modo diverso di concepire il trasporto pubblico nella speranza che questi soldi e questa lodevole iniziativa del Ministero non vengano vanificati dai soliti vandali imbecilli.
Nuove regole per i tributi locali, vantaggi per il Comune, non per i cittadini
É stato successivamente affrontato il tema dei tributi locali.
Duole evidenziare la distanza siderale, che rasenta l’incoerenza, tra le dichiarazioni degli interpreti nazionali di Lega e FdI rispetto alle decisioni assunte dagli interpreti locali di suddetti partiti. E’ prassi ormai quotidiana, difatti, accendere la TV e subire i proseliti di Salvini e Meloni sulla riduzione delle tasse, la difesa dei diritti dei contribuenti/consumatori (rigorosamente italiani), la condanna allo “Stato vessatore e inefficiente”, etc etc. Dichiarazioni ripetute costantemente più e più volte con l’obiettivo di far credere di essere i tutori della centralità del cittadino, sempre al centro (evidentemente a parole) della loro azione politica. Poi, all’atto pratico, allorquando c’è da assumere una decisione che dia attuazione a questo principio, accade l’esatto contrario e gli enunciati urlati davanti a una telecamera dai leader nazionali di riferimento dell’Amministrazione comunale si sciolgono come neve al sole. Improvvisamente non è più così tanto importante che il cittadino sia al centro dell’azione politica, che venga tutelato dallo “Stato vessatore e inefficiente” (in questo caso il Comune), bensì è necessario che sia l’ente a dover essere tutelato stressando al massimo gli strumenti con cui esso può “vessare i contribuenti” (utilizzando i termini tanto cari ai leader nazionali di Lega e FdI).
Questo, nella sostanza, quanto accaduto ieri in Consiglio comunale. Ma vediamo nel dettaglio come sono andate le cose.
All’ordine del giorno c’erano 3 nuovi regolamenti: il regolamento sulle entrate locali, quello dell’IMU 2021 (la cui applicazione agisce retroattivamente, però, anche sui tributi dal 2016 in poi!) e quello sull’occupazione del suolo pubblico e passi carrabili.
Durante l’unica seduta della commissione statuto e regolamenti l’opposizione ha formalizzato una serie di richieste di modifica ai suddetti regolamenti, parte delle quali sono state recepite, alcune meramente di dettaglio, alcune sostanziali (come per esempio allargare la gratuità dell’occupazione suolo pubblico per quelle associazioni locali regolarmente registrate che operano in attività di pubblico interesse).
Ma sulla proposta di lasciare inalterate le condizioni per l’accertamento con adesione e i termini di decadenza dell’imposizione (che con il regolamento IMU approvato ieri con i soli voti della maggioranza sono passati da 2 anni a 5 anni) non c’è stato verso di giungere a una soluzione che andasse verso quel principio di “tutela del contribuente” che sembrava così caro (teoricamente) a Lega e FdI.
Al netto delle buone intenzioni della maggioranza – espresse a parole – di voler migliorare il rapporto con il contribuente e, quindi, di voler “evitare” il ripetersi degli accertamenti inviati alla fine di dicembre scorso (al termine del quinto anno, come previsto dalla norma nazionale, pena la decadenza), la modifica al regolamento approvata ieri consente al Comune (a partire dal 1.1.2021) di inviare i suddetti accertamenti con la medesima modalità con i quali sono stati inviati gli accertamenti IMU e TaRi 2015 allo scadere del 2020.
Quindi, qual è la differenza rispetto a prima?
La differenza sta nella regolarità della cosa. Prima della modifica del regolamento, difatti, suddetti accertamenti potevano essere impugnati ricorrendo alla Commissione tributaria (in quanto in violazione dell’allora regolamento comunale che stabiliva in 2 anni il termine di decadenza), da oggi in poi ciò non sarà più possibile.
Intendiamoci, il mancato pagamento di un tributo è chiaramente una piaga, specie in un Comune come il nostro che ha indici di evasione mediamente intorno al 60% (riferita agli ultimi 5 anni, fonte Ufficio Ragioneria del Comune), ma portare gli anni di decadenza dell’imposizione da 2 a 5 non è la soluzione a questo problema bensì un modo per mettere al riparo l’ente dai ricorsi in caso di operazioni di rastrellamento tributario come quello di dicembre 2020. Un modo per allungare il tempo a disposizione del Comune per esigere il pagamento dei crediti facendo uso – nel frattempo – all’anticipazione di tesoreria per compensare gli ammanchi di cassa dovuti a percentuali di evasione decisamente elevate.
Già perché va detto che il termine di 2 anni, paradossalmente, era un termine che – per certi aspetti – tutelava il Comune (quindi noi tutti) in quanto obbligava gli uffici ad accorciare i tempi degli accertamenti (previo invito bonario alla risoluzione in caso di omesso/tardivo/errato pagamento) e – quindi – ad esporre economicamente in misura minore l’ente con le anticipazioni di cassa. Formula, quest’ultima, con cui la banca tesoreria del Comune anticipa i soldi (che non sono incassati se non dopo il quinto anno) su cui, però, si pagano interessi! Esemplificando al massimo: più tardi si accerta e incassa, maggiori soldi si pagano per interessi alla banca.
A nulla sono valsi i tentativi di mediazione, la maggioranza ha scelto di non ritenere valide le motivazioni addotte dall’opposizione (che all’unanimità espresso voto contrario) e ha approvato il nuovo regolamento.
Consiglio ai cittadini di non gettare via le ricevute dei pagamenti dei tributi/tasse di competenza comunale (IMU, TaRi, servizio idrico) prima del compimento del 6 anno dall’anno di imposizione e di fare frequentemente accesso agli strumenti informatici disponibili sul sito del Comune per verificare la propria posizione.
Il regolamento sull‘occupazione suolo pubblico e passi carrabili è stato, invece, approvato all’unanimità. A dimostrazione che se si affrontano i temi in modo collegiale, l’opposizione non si sottrae alle proprie responsabilità.
Mi preme solo segnalare il mancato recepimento di una delle modifiche da me proposte ovvero la modifica all’art. 24 che norma l’occupazione del suolo pubblico da parte di attività circensi. Avevo chiesto di esplicitare che potessero fare richiesta solo quelle che dichiarino di non utilizzare animali nei loro spettacoli. Mi è stato risposto che il circo generalmente richiede di utilizzare lo spazio a ridosso della ferrovia che è di un privato.
A me è chiaro di svolgere il ruolo di Consigliere comunale della mia città e di essere chiamato ad assumere decisioni volte ad amministrare il bene della collettività e non quello privato e, quindi, di aver proposto suddetta modifica al solo fine di assicurare che sui terreni pubblici venissero ospitati spettacoli circensi privi di animali. Forse questo limite di ambito di intervento non è invece chiaro alla maggioranza che ha respinto la mia proposta asserendo che il circo fa sempre uso di un terreno privato e che sarà poi la Giunta a decidere in merito nel momento in cui giungerà una richiesta di utilizzo di uno spazio pubblico da parte di una attività circense.
Aliquote IMU 2021, luci e ombre
É stata la volta, infine, delle aliquote IMU. Una notizia buona e una cattiva. Quella buona: confermato lo sconto del 50% per il comodato d’uso gratuito a parenti e affini e lo sconto del 75% per chi ha un immobile concesso in affitto con canone concordato. Quella cattiva: tutte le aliquote sono al massimo previsto dalla legge ovvero 1,06.
Enrico Stronati