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Permettere la trattazione nei nostri territori dei rifiuti prodotti dalla capitale, rappresenta l’inizio del vertiginoso declino ambientale di tutto il quadrante.

Un impianto per la trattazione dell’organico a servizio di Roma (ma non dei comuni al confine dell’area ove questo sorgerà) più la discarica di servizio per la stabilizzazione del residuo secco, é l’inizio della trasformazione dei nostri territori che ci condurrà, con estrema rapidità, a somigliare a ciò che oggi é l’area di Malagrotta o la Valle del Sacco.

Ci sarà chi, sentendosi in difetto per non aver fatto di tutto per opporsi a questa scelta, cercherà di trovare parole volte a minimizzare: non concedete a costoro alcuna giustificazione!

La Città Metropolitana ha definito le aree potenziali (aree bianche), la Regione Lazio ha fatto pressione affinché si trovasse una soluzione al problema rifiuti della capitale, il Comune di Roma ha pensato bene di trovare un punto che fosse il più distante possibile dal centro della città e che fosse – però – territorio comunale: Tragliatella!

In questa tragica commedia TUTTI hanno responsabilità.

Alcuni più, alcuni meno, ma tutti gli attori politici hanno delle responsabilità.

Scegliere un sito cercando di minimizzare la cosa premettendo che questo sarà “provvisorio” è, inoltre, la presa in giro per eccellenza. In Italia il provvisorio é definitivo. Sostenere questa scelta oggi significa assicurare a chi verrà domani di avere il sito di stoccaggio scaricando sui predecessori la scelta. NESSUNO di quelli che verrà dopo muoverà un dito, perché decidere dove fare una discarica é una scelta impopolare ed elettoralmente devastante.

Conseguentemente il sito “provvisorio” resterà finché non si arriverà al collasso, come avvenuto già altrove.

La discarica di Roma si aggiunge, quindi, all’impianto di compostaggio che sorgerà ad Osteria Nuova, al deposito di rifiuti nucleari sanitari presso la Sogin (Enea/Casaccia), alla discarica di Cupinoro (con il suo indecoroso stato di abbandono), alla Radio Vaticana, al Cobis, alla captazione delle acque dal lago di Bracciano, alle numerose cave di basalto.

Tutto nella nostra zona, tutto insieme appassionatamente, tutto a poca distanza dagli insediamenti urbani, tutto in aree mal servite dalla viabilità, tutto in una zona di pregio che é tutelata solo quando un cittadino chiede il permesso per aprire una finestra o quando una azienda propone la realizzazione di capannoni per la sua attività.

Oggi alle 16.30 ci sarà un incontro spontaneamente organizzato a Ponton dell’Elce, un quartiere a pochissimi chilometri da Tragliatella.

É il momento di partecipare compatti, aldilà del colore politico, perché la discarica di Roma a Tragliatella rappresenta la nostra definitiva condanna.