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Agli inizi di giugno 2017 è stata emanata la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 14 della Legge 7 agosto 2015, n. 124 e linee guida contenenti le regole inerenti all’organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipententi.
Ovvero: finalmente anche in Italia, dopo un lungo periodo di sperimentazioni più o meno sporadiche, si inizia a parlare di “smart working” o “lavoro agile” come alternativa al paradigma tradizionale del “lavoro dipendente“, in altre parole il lavoro da casa (ovviamente per quelle figure professionali cui ciò è applicabile).
La disposizione prevede che le amministrazioni pubbliche, nei limiti delle risorse di bilancio disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottino misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l’attuazione del telelavoro e a sperimentare, anche al fine di tutelare le cure parentali, nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa, il cosiddetto lavoro agile o smart working.
All’indirizzo seguente è possibile scaricare la Direttiva n. 3 del 2017 con la quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri fornisce indirizzi per l’attuazione del lavoro agile o smart working: LINK.
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