È il Tar del Lazio, con le sue sentenze, a dimostrare la correttezza di tutti gli atti e le azioni della precedente amministrazione di centrosinistra di Anguillara. Il Tribunale regionale, infatti, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Anguillara – nel novembre del 2014 – a compimento di una pluriennale attività di contrasto allo sviluppo incontrollato ed indiscriminato delle attività estrattive. Un ricorso il cui contenuto era stato condiviso da tutta l’Amministrazione dell’epoca.
Nella precedente consiliatura in ben tre sedute di Consiglio Comunale (quelle del 09.08.2012, 07.05.2013 e 01.02.2016, disponibili QUI) è stata espressa la contrarietà alla apertura di nuove cave e, da ultimo, anche all’ampliamento delle esistenti. Ad onor del vero in quest’ultimo Consiglio all’atto del voto fu presente solo la maggioranza. In sede di conferenza dei servizi, poi, il Comune si era espresso sempre con parere negativo. Delle tre Delibere di Consiglio in particolare la 951 del 2013, adottava una variante alle N.T.A. del Piano Regolatore, escludendo la possibilità di aprire nuove cave sui terreni agricoli. Variante poi approvata dal Comitato Tecnico Regionale in merito alla Variante al Piano Regolatore che oggi si contesta.
Con questa sentenza il Tribunale amministrativo regionale ha annullato il provvedimento della Regione Lazio con il quale era stata autorizzata la soc. a.r.l. Inerti Nazionali ad attivare una nuova cava in località Quarticillo. Nell’altro giudizio, relativo alla richiesta della soc. MC Cubo (procedimento definitosi con la reiezione dei ricorsi proposti sia dal Comune che da altri cittadini) c’è da sperare che l’attuale Amministrazione voglia continuare nell’azione di difesa del territorio e dei diritti dei cittadini presentando appello contro la sentenza avanti al Consiglio di Stato. Quest’ultima pronuncia, in compenso, ha fatto chiarezza anche sulle azioni prudenziali e a tutela dell’Ente messe in campo dagli Uffici e che all’epoca dei fatti furono oggetto di sterili polemiche “propagandistiche” preelettorali.
A questo proposito, dinanzi alla minaccia della nomina di un commissario ad acta da parte della Regione Lazio, l’Ufficio Urbanistica e Patrimonio del Comune fu costretto (dalla normativa vigente) a stipulare una convenzione “provvisoria” nella quale, diligentemente ed in via cautelativa, inserì una clausola che risolveva la convenzione medesima in caso di passaggio in giudicato della sentenza di accoglimento del ricorso proposto dal Comune. Ciò in quanto – qualora il ricorso avverso la autorizzazione alla Mc Cubo fosse stato respinto e la attività di tale società fosse stata ritenuta regolare, come di fatto è purtroppo avvenuto – il Comune sarebbe stato sicuramente oggetto di richiesta di un notevole risarcimento danni da parte della predetta società MC Cubo se non fosse stata stipulata la convenzione.
Questa vicenda dimostra che chi amministra deve compiere scelte responsabili e prudenti, agendo a tutela dell’Ente di cui è stato posto alla guida, anche a costo di ricevere facili e populistiche critiche e resistendo alla tentazione di essere il protagonista sui media per un giorno per poi creare pregiudizi alla comunità che rappresenta negli anni futuri. Ci auguriamo che la odierna Amministrazione pentastellata continui sulla stessa linea delle precedenti Amministrazioni e quindi proceda ad avviare ricorso al Consiglio di Stato, rispettando – peraltro – uno dei proclami della campagna elettorale. Si sa, la speranza è l’ultima a morire, anche se, finora, abbiamo tutti appreso che quello proclamato riguardo al dimezzamento dei costi della politica, la composizione della giunta prima delle elezioni, la difesa dell’acqua pubblica, la trasparenza amministrativa, la diretta dei consigli comunali, etc etc si è di fatto risolto in vane parole al vento e tristi ricordi di una coerenza che vale solo per gli altri.
Avv. Francesco Pizzorno (ex Sindaco)
Silvio Bianchini (ex Vice Sindaco, oggi Consigliere comunale)
Enrico Stronati (ex Assessore all’Ambiente)
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